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mercoledì 21 settembre 2011
mercoledì 31 agosto 2011
Ogni mosto diventa vino
Martino, che aveva già conosciuto il cristianesimo, si fece battezzare, e abbandonato l’esercito, si recò poi a Poitiers dal vescovo Ilario
venerdì 12 agosto 2011
lunedì 1 agosto 2011
apicoltura
Apicoltura
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Praticata in tutti i continenti, questa attività varia a seconda delle varietà delle api, del clima e del livello di sviluppo economico dell'agricoltore, e in essa pratiche ancestrali come l'affumicamento si mischiano a metodi moderni come l'inseminazione artificiale delle regine.
Tale allevamento è branca della zootecnica, seppure intesa in accezione ampia, e viene insegnata a livello accademico nei moduli di apicoltura come attività zootecnica, per quanto riguarda le scienze e tecnologie delle produzioni animali, nei corsi di zootecnia in medicina veterinaria, e nei corsi di zoocolture nell'ambito di scienze biologiche e naturali.
lunedì 18 luglio 2011
martedì 28 settembre 2010
siamo nel 2010
Proiezione (psicologia)
La proiezione è un meccanismo di difesa arcaico e primitivo, che consiste nello spostare sentimenti o caratteristiche propri, o parti del Sé, su altri oggetti o persone.
Benché per la psicoanalisi la proiezione quale processo psichico venga considerata come una modalità universale dello psichismo, Freud si appoggia soprattutto a questo meccanismo della psiche per rendere conto di alcune fenomenologie psicopatologiche, in particolare la paranoia.
Contiguità tra paranoia e normalità [modifica]
È proprio in relazione ai disturbi paranoici che Freud focalizza le caratteristiche specifiche della proiezione, meccanismo di difesa che, di per sé, non deve far titolo solo in materia di psicopatologia. Il neurologo viennese, infatti, più di una volta è ritornato nel sottolineare il carattere "normale" del meccanismo della proiezione, che sta alla base non solo di alcune manifestazioni psicologiche, ma anche per esempio delle rappresentazioni mitologiche ed antropologiche.
Questa impostazione viene fatta propria da Freud fin dal suo articolo "Nuove osservazioni sulle neuropsicosi da difesa", che risale al 1896.
Proiezione, Miti e Alchimia [modifica]
Il meccanismo della proiezione è il trasferimento di un contenuto soggettivo in un oggetto o in una persona. Come tale, esso è pertanto una dissimulazione di un contenuto positivo o negativo che l'individuo dovrebbe riconoscere ma che rifiuta per una determinata ragione, ad esempio per la sottovalutazione di sé o perché il contenuto è immorale o inaccettabile.
Nel momento in cui l'identità con l'oggetto viene considerata dall'individuo pericolosa per il proprio adattamento, egli ne proietta il contenuto. La pericolosità è direttamente collegata alla critica esterna o interna, ed è indice, coerentemente all'individuazione del soggetto, di una mancata assimilazione. La critica viene riconosciuta e il contenuto proiettato; se il contenuto fosse assimilato, il soggetto non avvertirebbe nessuna critica. Il meccanismo della proiezione si basa su quello primitivo dell'identificazione. Come atto introvertivo, a differenza dell'introiezione, non avviene un'assimilazione del contenuto, ma una separazione del soggetto dall'oggetto.
Sotto questa luce Carl Gustav Jung propose l'idea, stando alla sua teoria dei simboli, della trasformazione energetica della libido e dell'individuazione, reputando gli alchimisti individui che proiettavano i propri contenuti archetipici inconsci nei loro studi sulla pietra filosofale. Per Carl Gustav Jung, infatti, la pietra filosofale assunse il significato del Sé, fine ultimo dell'individuazione. La proiezione e i relativi contenuti inconsci si possono ritrovare anche nei miti e nelle leggende.
La proiezione è un meccanismo di difesa arcaico e primitivo, che consiste nello spostare sentimenti o caratteristiche propri, o parti del Sé, su altri oggetti o persone.
Benché per la psicoanalisi la proiezione quale processo psichico venga considerata come una modalità universale dello psichismo, Freud si appoggia soprattutto a questo meccanismo della psiche per rendere conto di alcune fenomenologie psicopatologiche, in particolare la paranoia.
Contiguità tra paranoia e normalità [modifica]
È proprio in relazione ai disturbi paranoici che Freud focalizza le caratteristiche specifiche della proiezione, meccanismo di difesa che, di per sé, non deve far titolo solo in materia di psicopatologia. Il neurologo viennese, infatti, più di una volta è ritornato nel sottolineare il carattere "normale" del meccanismo della proiezione, che sta alla base non solo di alcune manifestazioni psicologiche, ma anche per esempio delle rappresentazioni mitologiche ed antropologiche.
Questa impostazione viene fatta propria da Freud fin dal suo articolo "Nuove osservazioni sulle neuropsicosi da difesa", che risale al 1896.
Proiezione, Miti e Alchimia [modifica]
Il meccanismo della proiezione è il trasferimento di un contenuto soggettivo in un oggetto o in una persona. Come tale, esso è pertanto una dissimulazione di un contenuto positivo o negativo che l'individuo dovrebbe riconoscere ma che rifiuta per una determinata ragione, ad esempio per la sottovalutazione di sé o perché il contenuto è immorale o inaccettabile.
Nel momento in cui l'identità con l'oggetto viene considerata dall'individuo pericolosa per il proprio adattamento, egli ne proietta il contenuto. La pericolosità è direttamente collegata alla critica esterna o interna, ed è indice, coerentemente all'individuazione del soggetto, di una mancata assimilazione. La critica viene riconosciuta e il contenuto proiettato; se il contenuto fosse assimilato, il soggetto non avvertirebbe nessuna critica. Il meccanismo della proiezione si basa su quello primitivo dell'identificazione. Come atto introvertivo, a differenza dell'introiezione, non avviene un'assimilazione del contenuto, ma una separazione del soggetto dall'oggetto.
Sotto questa luce Carl Gustav Jung propose l'idea, stando alla sua teoria dei simboli, della trasformazione energetica della libido e dell'individuazione, reputando gli alchimisti individui che proiettavano i propri contenuti archetipici inconsci nei loro studi sulla pietra filosofale. Per Carl Gustav Jung, infatti, la pietra filosofale assunse il significato del Sé, fine ultimo dell'individuazione. La proiezione e i relativi contenuti inconsci si possono ritrovare anche nei miti e nelle leggende.
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