Il nostro amore segreto di Fred Bongusto [[Category:]]
il nostro amor segreto ma che segreto e' lo vede anche un bambino che voglio bene a te basta veder come ti guardo per capir la verita' basta veder come mi perdo se non ci sei , se non sei qua purtroppo amore mio ti amo accada quel che accada io ti amo io ti amo (strumentale) purtroppo amore mio ti amo accada quel che accada io ti amo io ti amo e' chiaro come il sole e' scritto in faccia a me che voglio bene a te. (strumentale) Disco in vinileDa Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il disco in vinile (o microsolco), noto anche come vinile o semplicemente disco, è stato ufficialmente introdotto nel 1948 negli Stati Uniti come evoluzione dei precedenti dischi a 78 giri, dalle simili caratteristiche, inizialmente in gommalacca. Correntemente il termine vinile viene spesso usato per indicare in particolar modo gli LP, anche se tale utilizzo è tecnicamente improprio, visto che anche altri formati sfruttano lo stesso materiale come supporto. Come il suo antenato, è una piastra circolare incisa a partire dal bordo esterno, con un solco a spirale per la riproduzione di suoni. Le migliori qualità del vinile permisero di rimpicciolire i solchi e abbassare il numero di giri per minuto dei dischi dai 78 ai 33⅓ ottenendo così una maggiore durata di ascolto, che raggiunse circa 25-30 minuti per facciata nei Long-Playing (LP), con punte massime di anche 38-40 minuti per lato, specie per le opere liriche. Per la riproduzione sonora di un disco viene solitamente impiegato un giradischi collegato ad un amplificatore. In genere i giradischi permettono di utilizzare dischi di diverse misure e, per mezzo di un selettore, è possibile impostare la velocità di rotazione. Fino agli anni ottanta del Novecento, è stato il più diffuso supporto per la riproduzione audio di materiale pre-registrato ed è stato prodotto su larga scala fino ai primi anni novanta (in Italia fino al 1993). Storia [modifica]I 78 giri [modifica]Berliner concepì il disco a piastra circolare come supporto audio all'interno di giocattoli parlanti nel 1888. Fino al 1894 il disco fu dunque utilizzato unicamente a questo scopo. In quell'anno Berliner iniziò a produrre autonomamente dischi sotto l'etichetta Berliner Gramophon, entrando in concorrenza con i cilindri prodotti da Edison; fu allora che fissò la velocità dei suoi dischi "intorno ai 70 giri al minuto". Alla fine del XIX secolo e nei primi anni del XX, tuttavia, la velocità dei dischi non era ancora univoca per tutti i dischi prodotti dalle varie case discografiche. Solo nel 1925 la velocità del disco fu ufficialmente standardizzata a 78 giri (o meglio, a 78,26) al minuto. I primi dischi a 78 giri erano incisi su una sola facciata; successivamente la Columbia iniziò a produrre 78 giri con doppia facciata, denominati "Columbia Double disc record". Le prime incisioni a 78 giri erano effettuate senza microfoni e senza energia elettrica ma con soli strumenti meccanici; famose etichette che incisero con questa tecnica furono la Columbia americana e la Società Italiana Fonotipia. Successivamente nelle sale di incisione entrarono i microfoni elettrici ma sempre corroborati da strumentazioni meccaniche. Infine, negli anni cinquanta, le incisioni dei 78 giri erano completamente elettriche e di qualità audiofonica assai migliore. La grande diffusione dei 78 giri si ebbe nell'immediato dopoguerra, dal 1946 al 1955, moltissime erano le aziende Italiane ed estere che incidevano a 78 giri. Nel panorama Italiano vi era la società Carisch (che distribuiva anche la Odeon, la Pathé, la Parlophon, la Vis Radio) poi vi era la Cetra, la Fonodisco Italiano Trevisan Milano (Fonit), la RCA Italiana (Italo-Americana), la Voce del Padrone, la Durium-Telefunken (Italo-Tedesca), la Compagnia Generale del Disco (CGD appartenuta al cantante Teddy Reno). Gli ultimi dischi a 78 giri risalgono alla prima metà degli anni sessanta, ma si tratta per lo più di prodotti sudamericani o asiatici. I dischi a 78 giri non sono incisi secondo gli attuali standard RIAA (come i 33 giri e 45 giri), pertanto il loro suono risulta particolare. I dischi in gommalacca vennero soppiantati negli anni cinquanta dai dischi in vinile, realizzati in PVC che, grazie alle migliori caratteristiche tecniche del materiale di supporto ed alla diversa tecnica di incisione, avevano caratteristiche superiori di fedeltà e durata. I dischi in vinile [modifica]Nel 1948 furono introdotti i dischi in vinile, i quali presentano un solco di dimensione minore e consentono una maggiore durata di registrazione, riuscendo a raggiungere nei 33 giri 25-30 minuti a facciata. Caratteristiche [modifica]I dischi sono stati prodotti in vari formati e con varie velocità di rotazione. Le tipologie più comuni sono:
Sono stati prodotti dischi anche con diametri diversi (per esempio 16 pollici usato in ambito radiofonico) e con velocità di rotazione diverse (16,6 giri al minuto per ottenere una maggiore durata a scapito della fedeltà). I dischi in vinile a 16 giri al minuto furono prodotti per lo più negli anni cinquanta e sessanta, soprattutto negli USA. Le dimensioni di un 16 giri, contrassegnato dalla sigla LLP, sono le stesse di un LP 33 giri, la durata della riproduzione è di circa 60 minuti per facciata. In Italia la produzione di 16 giri fu scarsissima, la Durium adottò questa velocità in alcune edizioni musicali. I dischi a 78 giri sono caratterizzati da una dimensione del solco notevolmente maggiore (circa il triplo) dei più moderni microsolco a 33 e 45 giri. In conseguenza a ciò e della maggior velocità di rotazione la durata di un disco a 78 giri era di pochi minuti per facciata. I dischi a 78 giri e i primi dischi microsolco erano registrati con il segnale di un solo canale, erano perciò detti monofonici. Negli anni trenta venne ideata una tecnica che permetteva di registrare contemporaneamente due segnali su un'unica traccia sfruttando il movimento verticale e quello orizzontale dello stilo. Registrando il segnale di somma (destro + sinistro) con movimenti orizzontali e il segnale di differenza con movimenti verticali fu possibile riprodurre i due canali necessari ad una riproduzione stereofonica mantenendo comunque la compatibilità col vecchio formato monofonico. Tale tecnologia non fu commercializzata fino agli anni sessanta e si affermò solo nel corso degli anni settanta. Negli anni settanta furono prodotti anche dischi quadrifonici che grazie ad una tecnologia detta a matrice adottata nei circuiti erano in grado di separare i segnali su quattro canali, dando all'ascoltatore l'impressione di essere letteralmente circondato dal suono. Questa tecnica ebbe uno scarso successo commerciale dovuto probabilmente alla diffusione minima ed agli alti costi dell'apparecchio riproduttore (in particolare delle testine a taglio Shibata, uniche a permettere la riproduzione quadrifonica) in un'epoca in cui anche gli impianti in grado di riprodurre i dischi stereofonici erano ancora un lusso. Materiali [modifica]I dischi 78 giri erano prodotti in gommalacca, materiale caratterizzato da un'estrema fragilità e da una struttura che portava ad avere dei dischi affetti da un fruscio. Nei dischi microsolco la gommalacca è stata sostituita da un materiale termoplastico, il PVC. Da questo materiale deriva la denominazione vinile usata per indicare i dischi prodotti con questa tecnologia. Il colore del supporto è tipicamente nero anche se sono stati realizzati dischi in vinile colorato (soprattutto Maxi-single). Tecnica di produzione [modifica]I dischi in vinile venivano stampati per mezzo di una pressa idraulica utilizzando un'immagine negativa realizzata in metallo a partire da un master principale, una sorta di primo disco ottenuto incidendovi con la massima precisione i suoni originali da supporto magnetico in sala di registrazione. Da questo master si otteneva un primo negativo dal quale venivano generati degli ulteriori master utilizzati per stampare i negativi che, pressando il PVC, come si accennava prima, imprimevano al disco la sua forma definitiva. Successivamente, sulla plastica ancora calda, veniva apposta l'etichetta vera e propria. Riproduzione [modifica]Il suono su disco in vinile è riprodotto analogicamente, per la riproduzione l'informazione sonora viene letta per mezzo di una puntina, in diamante o altro materiale sintetico, posta sul solco inciso. La rotazione del disco fa sì che la puntina generi vibrazioni derivanti dall'irregolarità del solco che, per mezzo dello stilo su cui è montata, vengono portate ad un trasduttore, (fonorivelatore), il quale può essere realizzato con varie tecnologie.
I sistemi a magnete mobile e a bobina mobile tuttora usati, sfruttano il fenomeno dell'induzione elettromagnetica per generare un segnale proporzionale agli spostamenti della puntina. La differenza fra i due è legata a quale parte viene fatta muovere nei confronti dell'altra. I pick-up a magnete mobile hanno sempre avuto maggiore diffusione rispetto a quelli a bobina mobile, più complessi e di conseguenza costosi, nonché per la ragione del basso livello del segnale generato (molto più debole), che richiede un ulteriore preamplificatore. Il segnale generato (nell'ordine dei millivolt, nei pick-up a magnete mobile) viene amplificato per poter pilotare gli altoparlanti. Recentemente sono stati realizzati degli apparecchi che utilizzano un fascio laser per leggere il solco del disco in maniera analoga a quella utilizzata dai lettori di compact disc. Questa tecnologia (estremamente costosa, vista anche la produzione estremamente scarsa) si rivolge a coloro che vogliono riprodurre i vecchi dischi in vinile in maniera particolarmente fedele e senza usurarli. Equalizzazione RIAA [modifica]In fase di preamplificazione, al segnale estratto viene applicata una particolare equalizzazione detta RIAA (dall'associazione americana che l'ha standardizzata), per annullare l'analoga equalizzazione di grandezza elettrica esattamente opposta, applicata in fase di incisione; la ragione di questo trattamento sul segnale inciso, sta nell'impossibilità fisica di trasferire meccanicamente nel solco in ugual misura, tutte le frequenze comprese tra i 20 Hz e i 20 Khz. Questa equalizzazione, riprodotta su un grafico appare come una curva somigliante ad una "S" molto aperta; il suo centro rappresenta la frequenza di 1000 Hz, punto di equalizzazione nulla, le frequenze al di sopra di questo punto vengono esaltate, quelle al di sotto vengono compresse, ovvero più le frequenze si discostano dal Khz, più risulta energico il trattamento sul livello del segnale. L'equalizzazione viene effettuata da un filtro, costituito da un circuito elettrico relativamente semplice, realizzato con resistori e condensatori, la precisione dei valori dei componenti del filtro determina il grado di fedeltà in frequenza del segnale riprodotto.Pro [modifica]
Contro [modifica]
Accorgimenti tecnici [modifica]Al fine di ridurre al minimo la progressiva perdita di aderenza al microsolco delle puntine a profilo conico, sono state progettate puntine di diverso profilo, per esempio ellissoide: tale geometria permette di ridurre la superficie di contatto con il microsolco, consentendo allo stilo una migliore aderenza alle pareti del microsolco.Siccome il vinile ha bisogno di tempo per tornare alla sua forma originale, in genere gli audiofili pongono un congruo intervallo di tempo tra due ascolti dello stesso supporto (almeno ventiquattro ore). Una tecnica di pulizia (non ben vista da molti collezionisti e appassionati) è l’uso di un secondo braccetto preposto a inumidire i solchi con acqua distillata o detergenti specifici. Al di là dei dubbi dei puristi del suono, va detto che l’acqua distillata, se il supporto non è rovinato da graffi o tracce di grasso dei polpastrelli, è il detergente più indicato per rimuovere tracce di polvere dal microsolco, in quanto, non essendo polarizzata e non presentando sostanze impure, permette di pulire la superficie del disco senza creare fenomeni elettrostatici che attirerebbero ulteriore polvere. Negli ultimi tempi, proprio per venire incontro a questa esigenza degli audiofili, sono comparse sul mercato macchine lavadischi, progettate unicamente a questo scopo[1][2]. Molti collezionisti usano registrare il contenuto del disco su supporto analogico o digitale (nastro magnetico, Compact Disc o file digitale) e ascoltare tali riproduzioni evitando l’uso del disco stesso, anche se in tal caso si privilegia la durata del supporto in vinile rispetto all’ascolto del suono originale. Attualità [modifica]Nonostante gli audiofili fedeli al vinile costituiscano oggi una piccola minoranza, una nicchia di mercato operante con altissima tecnologia è ancora attiva, basti pensare che, solo in Italia, attualmente sono presenti sui cataloghi diversi modelli dal costo di varie migliaia di euro.Il vinile è, inoltre, ancora molto usato dai disc jockey e molte etichette, sia italiane che straniere, distribuiscono musica su vinile appositamente per dj. Nonostante la superiorità tecnica (o meglio sonora) del Compact Disc, il disco in vinile viene ancora apprezzato da alcuni puristi della musica classica. Tale apprezzamento può avere diverse motivazioni, tra cui:
A tenere testa al vinile e in alcuni parametri a superarlo in qualità, sono anche tecniche digitali operanti con campionamenti del suono a frequenze multiple dello standard originario CD (oversampling), con la musica liquida ad alta risoluzione, il superamento in qualità sonora del vinile risulta definitivo |
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